lunedì 3 agosto 2015

Un Re clandestino

Gens una sumus.
Mi sono sempre chiesto se questo motto adottato dalla Fide non fosse un po’ esagerato per definire la comunità degli scacchisti.
Comunità che, vivendo nella separatezza prodotta dalla condivisione di questa unica forte passione, poco altro mette in comune per potersi definire una famiglia o un popolo.
Leggendo però la storia vera raccontata in questo libro ho potuto verificare che in questo caso la comunità degli scacchisti francesi si è prodigata davvero per assistere il protagonista e suo padre nelle gravi vicissitudini che hanno dovuto attraversare come immigrati clandestini, sans papiers, e ho avuto un piccolo moto d’orgoglio essendo un frequentatore di Circoli di scacchi e ritenendomi anch’io uno scacchista.


Dalla quarta di copertina:
Fahim, 11 anni, racconta la sua storia, un’autentica favola moderna: immigrato clandestino dal Bangladesh in Francia insieme al padre Nura, Fahim si riscatterà dalla condizione di sans papiers grazie al suo innato e straordinario talento, non prima di aver affrontato difficoltà e patimenti. Una storia bella e commovente di emigrazione e redenzione, coraggio e fede, che tocca i temi universali dell’amicizia, dello spaesamento, della lotta per la vita, della ricerca dell’identità, ma che incrocia anche l’attualità più stringente: le condizioni di vita degli immigrati, la clandestinità, le politiche di integrazione.

Un bel libro da leggere quest’estate sotto l’ombrellone.

Segnalo anche questa intervista all’ANSA del protagonista.

Buona estate
Nicola Serrao