venerdì 31 dicembre 2010

La marcia del pinguino

Disse Sam Loyd al suo amico Dennis Julien: “ In questa posizione qual è il pezzo del Bianco che sicuramente non darà il matto?” e Julien rispose "indubbiamente il Pedone in b2".


E invece è proprio quel Pedone il protagonista del Tema Excelsior, marcia del Pedone con promozione e matto, proposto dal grande Sam Loyd in questo studio che vinse il secondo premio al concorso internazionale di Parigi del 1867.




Buon 2011 a tutti i nostri lettori!

giovedì 4 novembre 2010

Torneo autunnale di Firenze: un boom esplosivo

Anche quest'anno l'associazione AD Firenzescacchi, ha offerto a tutti giocatori fiorentini e non, l’occasione di partecipare al rinomato torneo autunnale che si svolge presso il circolo SMS di Peretola.
I cinquantacinque participanti al torneo hanno sfidato con impegno e lealtà le sessantaquattro caselle per un intero weekend, più il lunedì di festa del primo novembre.
Ad onorare e vincere il torneo è stato il Maestro Internazionale Borsos Bogdan che per tutti i sei turni ha giocato in prima scacchiera vincendo chiunque gli si presentasse davanti, esclusa una patta all'ultimo turno, con la vittoria del torneo già matematicamente in tasca.
Nell'open C, al quale ho partecipato, i giocatori sono stati diciassette, tutti non classificati (NC) ma con un buon carico di informazioni alle spalle. Nell'open B si sono sfidate terze nazionali e seconde ed esse hanno combattuto a spade tratte per il primo posto del torneo. Nell'open A si sono fronteggiati prime nazionali coraggiose, Candidati Maestri esperti ed un Maestro: Rinaldi Francesco Saverio, oltre al già citato Maestro Internazionale Bodgan.
L'associazione AD Firenzescacchi ha offerto ai vincitori splendenti trofei colorati e di eugual dimensione per ciascuno.

Dea Nataraj Malescusi

risultati e foto
del IV Torneo Week-end 30-31 Ottobre e 01 Novembre 2010
organizzato da A.D. Firenze Scacchi

giovedì 21 ottobre 2010

Il matto di Legal


Da due settimane è incominciato il corso di scacchi per principianti che annualmente la nostra Associazione organizza, i dettagli li trovate sul nostro sito.
Alla terza lezione abbiamo affrontato le tattiche elementari alla base delle più comuni combinazioni di scacco matto. Uno degli esempi usati è stata la celebre partita di Kermur Sire De Legal giocata contro Saint Brie, a Parigi nel 1750.
In omaggio ai nostri corsisti, pensando di fare cosa simpatica e gradita, pubblichiamo questa miniatura e la poesia composta da Tommaso Cambray-Digny per celebrarla.
La partita
Legal de Kermur (1702-1792), maestro di Philidor. Fu descritto come un gentiluomo magro, pallido, di vecchio stampo, che al Cafe' de La Regence occupava sempre la medesima sedia e per anni ha indossato il medesimo cappotto verde ... durante la partita era solito sottolinearne l' evolversi con commenti da tutti apprezzati per la loro arguzia.

Scacchisti udite! Un'immortal tenzone in brevi tratti il verso mio dipinge; inoltra il Re dei Bianchi il suo pedone, 1.e4 quel del Re Nero contro a lui si stringe. 1...e5 L'assalta un Cavalier, 2.Cf3 ma gli si oppone quel della Donna e i colpi suoi respinge. 2...Cc6 Alla quarta d'Alfier l'Alfier si pone, 3.Ac4 la Donna il suo pedon d'un passo spinge. 3...d6 L'altro Cavallo accorre. 4.Cc3 Al primo e' sopra l'Alfiere e il preme. 4...Ag4 Egli il pedone uccide, benche' al nemico acciar la Donna scopra. 5.Cxe5 Ed essa muor ma non indarno. 5...Axd1 In fallo cadde il duce dei Neri: ei non previde scacco d'Alfiere 6.Axf7+ Re7 e matto di Cavallo! 7.Cd5# 1-0



nota bene:
è interessante notare che se il Bianco prima di azzardare la presa di cavallo in e5 alla quinta mossa, allontana l'Alfiere del Nero con la spinta 5.h3 Ah5 , può poi prendere tranquillamente in e5 perchè anche se il Nero non cade nella trappola, il Bianco non perde materiale, infatti 6. Cxe5 Cxe5  7.Dxh5 Cxc4 8.Db5+ e riprende il Cavallo riportando la posizione in la parità.

Il sonetto:

Tommaso Cambray-Digny nato a Firenze nel 1845, deputato al Parlamento per sei legislature di seguito, non discostandosi mai dalla posizione politica del padre, il conte Guglielmo Luigi, senatore del Regno. Giornalista e scrittore, da giovane compose anche alcuni lavori teatrali di relativo successo; dal 1884 fu socio della Accademia dei Georgiofili. Mori a San Pietro a Sieve nel 1901. Il mondo scacchistico lo ricorda come autore di un sonetto che in forma concisa e brillante descrive una celebre partita a scacchi giocata nel 1750 al Cafe' de La Regence di Parigi, noto punto di incontro degli scacchisti, non solo francesi, ove si svolsero epiche partite, per esempio, fra Voltaire e Rousseau. La partita descritta nel sonetto si svolse tra Kermuy de Legal e il cavalier di Saint Brie ed e' oggi universalmente nota come "matto di Legal".
Scacchisti udite! Un'immortal tenzone
in brevi tratti il verso mio dipinge;
inoltra il Re dei Bianchi il suo pedone,
quel del Re Nero contro a lui si stringe.

L'assalta un Cavalier, ma gli si oppone
quel della Donna e i colpi suoi respinge.
Alla quarta d'Alfier l'Alfier si pone,
la Donna il suo pedon d'un passo spinge.

L'altro Cavallo accorre. Al primo e' sopra
l'Alfiere e il preme. Egli il pedone uccide,
benche' al nemico acciar la Donna scopra.

Ed essa muor ma non indarno. In fallo
cadde il duce dei Neri: ei non previde
scacco d'Alfiere e matto di Cavallo!

martedì 14 settembre 2010

20° Torneo di scacchi Antica Fiera Signa Open semilampo 5-9-2010

Signa 5 settembre 2010
Come tutti gli anni (ormai sono 20 consecutivi) la prima domenica di settembre si disputa il tradizionale semilampo di scacchi sotto i caratteristici portici di Signa a due passi dal Palazzo Comunale.
Organizzato come sempre dal trio: Franco Moschini, Lorenzo Bini, Marco Gori, patrocinato dalla Pro Loco di Signa e diretto dal bravo arbitro Luca Bariani.
Quest’anno il numero dei partecipanti è leggermente calato, ma tutto sommato buono, considerando i due tornei in concomitanza (Sasso Marconi e Siena) che sicuramente hanno penalizzato le iscrizioni alla nostra manifestazione. Abbiamo accolto comunque 56 scacchisti molto qualificati: 4 maestri Fide , 15 candidati e una lunga sfilza di categorie nazionali!
Trionfa il Maestro Fiorentino Tommaso Bartolini con 7,5 su 8
Secondo il candidato Roberto Corso di Lucca con 6,5
Terzo il maestro Paolo Nannelli di Prato con 6
Quarto il candidato Edoardo Cocuzzi di Signa con 6
Quinto il candidato Alessandro Bini di Rufina con 6
1° di fascia A Andra Bracali di Pistoia
1° di fascia B Luciano Malescusi del circolo Firenzescacchi
1° di fascia C Michele Achilli di Roccastrada (GR)
1° di fascia D Silvio Piattelli di Tavarnelle val di Pesa
1° under 16 Giovanni Innocenti di Campi Bisenzio
2° under 16 Gabriele Mazzeo di Montecatini T.
3° under 16 Tommaso Volpi di Prato
Il torneo è ben riuscito anche grazie alla sportività e lealtà di tutti i partecipanti.
Sicuramente verrà riproposto anche il prossimo anno.
Franco Moschini

giovedì 26 agosto 2010

Scacchisti e poeti

GLI SCACCHISTI IRRITABILI
PRIMO LEVI
da “L’ALTRUI MESTIERE”*

Già Orazio, poeta lui stesso, confessava di lasciar correre su molte cose pur di non farsi nemica la genia irritabile dei poeti; ed irritabili i poeti, o più in generale gli scrittori, sono tuttora: basta pensare alle vicende dei premi letterari, ed all'odio viscerale che il poeta tributa al critico quando la sua recensione contiene anche solo l'ombra di un dubbio. Leggiamo adesso, mentre a Merano** Karpov e Korchnoi si stanno silenziosamente sbranando, quanto irritabili siano gli scacchisti. Perché questa qualità è condivisa dagli scacchisti e dai poeti? C'è qualcosa in comune fra gli scacchi e la poesia?
I cultori del nobile gioco sostengono di si: una partita a scacchi, anche se giocata fra dilettanti, è un'austera metafora della vita e della lotta per la vita, e le virtù dello scacchista, ragione, memoria ed invenzione, sono le virtù di ogni uomo pensante. La regola severa degli scacchi, per cui il pezzo che è stato toccato deve essere mosso, e non è ammesso rifare un tratto di cui ci si è pentiti, riproduce l'inesorabilità delle scelte di chi vive. Quando il tuo re, per effetto della tua imperizia o disattenzione o imprudenza o della superiorità dell'avversario, viene stretto sempre più da vicino, minacciato (ma la minaccia deve essere espressa con voce chiara: non è mai un'insidia), incantonato, ed infine trafitto, tu non manchi di percepire, al di là della scacchiera, un'ombra simbolica. Quella che tu stai vivendo è una morte; è la tua morte, ed insieme è una morte di cui tu porti la colpa. Vivendola, la esorcizzi e ti fortifichi.
Questo gioco cavalleresco e feroce è dunque poetico: tale è sentito da tutti coloro che lo hanno praticato, a qualsiasi livello, ma io penso che la ragione dell'irritabilità di poeti e scacchisti non risieda qui. I poeti, e chiunque eserciti una professione creativa ed individuale, hanno in comune con gli scacchisti la responsabilità totale dei loro atti. Questo avviene di rado, o non avviene affatto, in altre attività umane, sia retribuite e serie, sia gratuite e giocose. Forse non è un caso se ad esempio i tennisti, che giocano da soli o al massimo a coppie, sono più irascibili e nevrotici dei calciatori o dei ciclisti, che operano in squadra.
Chi fa da sé, senza alleati né intermediari fra sé e la sua opera, davanti all'insuccesso è privo di pretesti, ed i pretesti sono un analgesico prezioso. L'attore può scaricare le colpe di un suo insuccesso sul regista, o viceversa; chi lavora in un'industria sente la propria responsabilità diluita in quella di numerosi colleghi, superiori e sottoposti, e inoltre inquinata dalla «contingenza», dalla concorrenza, dal capriccio del mercato, dagli imprevisti. Chi insegna può incolpare i programmi, il preside, e naturalmente gli allievi.
L'uomo politico, almeno in regime pluralistico, si fa strada attraverso una selva di tensioni, collusioni, ostilità palesi o nascoste, tagliole, favori, e quando fallisce ha mille occasioni per giustificarsi davanti agli altri e davanti a se stesso; ma anche il despota, il detentore del potere assoluto, responsabile totale per sua scelta aperta ed ammessa, davanti al crollo cerca chi risponda al suo posto: vuole anche lui l'analgesico. Hitler stesso, nella Cancelleria assediata, un'ora prima di uccidersi, scaricò rabbiosamente ogni sua colpa sul popolo tedesco, che non era stato degno di lui. Ma chi decide di attaccare con l'Alfiere il punto che ritiene debole dello schieramento avversario, è solo, non ha corresponsabili neppure putativi, e risponde pienamente e singolar¬mente della sua decisione, come il poeta al tavolino davanti al «piccioletto verso ». Anche se solo in occasione di un gioco, è adulto e maturo.
Si deve aggiungere che poeta e scacchista lavorano solo con il cervello, e che sulla qualità del nostro cervello siamo tutti molto permalosi. Accusare il prossimo di essere debole di reni, o di polmoni, o di cuore, non è un reato; definirlo debole di cervello invece si. Essere giudicati stupidi, e sentirselo dire, è più doloroso che sentirsi definiti golosi, bugiardi, violenti, lussuriosi, pigri, codardi: ogni debolezza, ogni vizio ha trovato i suoi difensori, la sua retorica, la sua nobilitazione ed esaltazione, ma la stupidità no.
«Stupido» è una parola forte e un insulto cocente: forse è questa la ragione per cui, in tutte le lingue e soprattutto nei dialetti, il termine possiede una miriade di sinonimi, più o meno eufemistici, come avviene per le parole attinenti al sesso e alla morte. Se Cristo, secondo Matteo Evangelista (5.22), aveva sentito opportuno ammonire che chi avrà detto «raca» al suo fratello sarà sottoposto a giudizio, e chi lo avrà chiamato pazzo scenderà fra i dannati, è segno che egli aveva riconosciuto il carattere vulnerante di questi giudizi.
Contro di essi lo scacchista ed il poeta sono privi di difesa: si sono denudati. Ogni loro verso, ogni tratto, è firmato. Collaboratori-complici non ne hanno: hanno sì avuto dei maestri, in carne ed ossa o a distanza di continenti e di secoli, ma sanno che delle nostre debolezze è viltà dare la colpa ai maestri, o comunque ad altri. Ora, chi è nudo, con la pelle scoperta e fittamente cosparsa di terminazioni nervose, senza una corazza che lo protegga né abiti che lo schermino e lo mascherino, è vulnerabile ed irritabile. È questa una condizione a cui, nella nostra complicata società, ci si trova esposti di rado, tuttavia sono poche le vite in cui il momento del denudamento non venga. Allora soffriamo per la nudità a cui non ci siamo adattati: anche la pelle vera, non metaforica, si irrita se esposta al sole.
Per questo motivo, io pessimo scacchista penso che sarebbe una buona cosa se il gioco degli scacchi fosse più diffuso, e magari venisse insegnato e praticato nelle scuole, come da molto tempo si fa in Unione Sovietica. Sarebbe bene, insomma, se tutti, e specialmente chi aspira al comando od alla carriera politica, imparassero precocemente a vivere da scacchisti, cioè meditando prima di muovere, pur sapendo che il tempo concesso per ogni mossa è limitato; ricordando che ogni nostra mossa ne provoca un'altra dell'avversario, difficile ma non impossibile da prevedere; e pagando per le mosse sbagliate.
L'esercizio di queste virtù è certamente vantaggioso a lungo termine, sia per il singolo, sia per la comunità. A breve termine, esso ha il suo prezzo, che è quello di farci diventare un poco irritabili.

*L'altrui mestiere è un'opera saggistica scritta da Primo Levi e pubblicata da Einaudi nel 1985. Gli scritti che il libro contiene sono principalmente articoli che Levi pubblicò su quotidiani e riviste, La Stampa principalmente, dal 1964 al 1984. L'autore tratta di temi quali le scienze naturali, la zoologia, l'astronomia e la letteratura. Ci racconta inoltre di alcuni suoi ricordi giovanili e finisce per fornirci una preziosa autobiografia, scritta con il suo stile nitido e preciso.

**Nel 1981 Merano ospitò la finale del Campionato del Mondo, che vide il dominio assoluto di Karpov su Korchnoi, che si aggiudicò il match con 6 vittorie, 2 sole sconfitte e 10 patte.


martedì 6 luglio 2010

il Bianco matta in 29 mosse


puzzle pazzo


29 mosse mosse e il Bianco matta
Buone vacanze a tutti i nostri lettori


venerdì 18 giugno 2010

Il duello contro il drago

Nella vita di ogni scacchista prima o poi capita di incontrare il famigerato "drago", ovvero la tagliente variante del Dragone nella difesa Siciliana. Anche se il Nero può scatenare il suo drago in più di un modo, certamente affascinanti sono stati nel corso degli anni i duelli che ci sono stati in queste partite. Tra i tanti campioni che hanno affrontato la difesa Siciliana, soprattutto negli anni della sua ascesa, vi è Anatoly Karpov, un vero e proprio genio posizionale, che amava trovare strade che gli permettessero di evitare i seguiti più taglienti, entrando in semplici posizioni tecniche dove "dominava" letteralmente i suoi avversari. Molto interessante questo estratto dal famoso libro di Kasparov "I miei grandi predecessori" dove Karpov affronta il "drago" di Miles nel torneo di Londra del 1982.

Bestbytest

*I commenti originali di Kasparov sono resi in sintesi

lunedì 24 maggio 2010

Torneo Regionale Toscano U16 2010



Nataraj Malescusi è ormai una presenza sempre più assidua nei tornei (giovanili e non solo) della nostra regione: è apparsa in punta di piedi, senza pretendere di fare subito indigestione di scacchi, ed i suoi risultati scacchistici sono via via migliorati in parallelo ad una complessiva maturazione personale, come dovrebbe sempre avvenire per tutti gli scacchisti in erba. Oggi (al Torneo Regionale Toscano U16 2010) ho avuto l'occasione di osservarla con attenzione in torneo e, benché il risultato sia stato per una volta inferiore alle attese, ho capito che il cammino scacchistico di Nataraj potrebbe anche subire una bella accelerazione nei prossimi due-tre anni: strategicamente accorta, tatticamente assennata, la nostra giovanissima scacchista non fa le "bambinate" caratteristiche di molti giocatori della sua età ed anzi ama riflettere e ponderare bene le proprie mosse, al punto di essere spesso drammaticamente in crisi col tempo se le cadenze di gioco non sono troppo lunghe. La realtà è che Nataraj si concentra sulla posizione prima ancora che sulle esigenze agonistiche del momento e se questo può essere a breve un handicap, sicuramente può diventare un punto di forza nel momento in cui le sue cognizioni posizionali aumenteranno e l'esperienza di torneo le permetterà di accrescere la propria sicurezza ed abbattere il gap emotivo.
Le premesse, insomma, ci sono tutte, e sinceramente mi piacerebbe vedere la giovanissima Nataraj che fa il suo debutto nel prossimo CIS 2011, ovviamente con i colori di Firenze Scacchi: il suo modo di stare alla scacchiera è sicuramente esemplare, da persona disciplinata e matura, ed anche i suoi risultati agonistici le permetteranno presto di tenere testa anche a giocatori più esperti e smaliziati, dato che la personalità c'è e la visione di gioco anche. Un passo per volta, fino alla meta !!
Managazz



sabato 22 maggio 2010

scacchi nelle scuole

un' esplosione di bambini
Venerdì 21 maggio 2010 nel giardino della scuola primaria Don Minzoni di Firenze, in collaborazione con la succursale L. Cadorna, si è svolta la rinomata FESTA COLORATA. Durante l'ambito della festa ogni classe delle due scuole primarie espone i proprio lavori scolastici e quest'anno, come i tre anni precedenti, ha preso posto tra i banchetti, anche quello dedicato al gioco degli scacchi,che ha coinvolto molti bambini e anche ragazzi verso i 13 anni. Il banchetto si trovava all'incirca verso l'albero più grosso del giardino e dalle ore 5.oo alle 7.oo ha subito una forte concentrazione di bambini impegnati in partite amichevoli.
Inoltre ha coinvolto anche i ragazzi del corso di scacchi che tiene l'istruttore Luciano durante l'anno scolastico. Nicola Serrao e Luciano Malescusi hanno gestito i banchetti di scacchi con dedizione, offrendosi nel caso qualcuno voleva giocare.
Così la folla di ragazzi è aumentata notevolmente e il pomeriggio è trascorso piacevolmente.
Il prossimo anno questa occasione si ripeterà e, per chi volesse partecipare, il banchetto è aperto a tutti.
Dea Nataraj *

lunedì 3 maggio 2010

It's only me

Tony Miles "It's only me"- ed. Batsford


Quella che è per tutti, l'autobiografia ufficiale del compianto Tony Miles, è in realtà qualcosa di più: un libro di partite, interviste, racconti e punti di vista, assemblato dal giornalista Geoff Lawton con la complicità dello stesso Miles e poi pubblicato dopo la sua morte, avvenuta nel novembre 2001.
Accade così che l'eccentrico ma geniale GM inglese spiega al lettore le sue partite ed il suo percorso con disarmante semplicità , ora portandolo fra le scacchiere del torneo di Tilburg o di Las Palmas , ora spiazzandolo con le sue originali opinioni esternate a ruota libera, senza peli sulla lingua, con il tono concreto e tagliente che è tipico dei britannici. Si, perché Miles era esattamente questo, un vero GM dal talento immenso ed assoluto ed un uomo agli antipodi del cd "politically correct" che va tanto di moda anche fra gli scacchisti : un uomo capace di autoironia , che per spiegare il fallimento del suo matrimonio lo paragona ad un finale di alfieri di colore contrario, ma anche di pungente ed irriverente sarcasmo, come quando ribattezza "Forrest Gump" il connazionale Nigel Short. "Non è vero che non ci parliamo: è lui che non ha mai cose intelligenti da dire." Questo è stato Tony Miles, arguto e geniale, campione vero, ma anche fragile nei suoi crolli nervosi e nella sua parabola umana che lo ha portato alla prematura scomparsa. In mezzo, fra le pagine , partite , partite e partite, "raccontate" più che commentate, al punto che per gustarsi bene il libro bisognerebbe leggerlo in qualche pub, con la guinness sempre a portata e l'illusione di ascoltare il grande Tony che analizza alla cieca tra un sorso e l'altro.
Resta un mistero: It's only me.. perché? Ma perché è l'anagramma di Tony Miles ed uno dei suoi nick sulla piattaforma di gioco on line di ICC. Tutto qui? No, forse no. Perchè Miles, uno che capiva di scacchi e che per primo pronosticò ad Anand un futuro da campione del mondo, faceva parte di quell'Inghilterra profonda che vive fra le fabbriche ed i pub, che è pragmatica, scettica e profondamente laica. Ecco perché, non casualmente, quell'anagramma, "It's only me", è anche il verso di una delle più famose canzoni dei mitici Jethro Tull , il gruppo che incideva per quella stessa casa discografica (Chrysalis) che da alcuni anni ha rilevato la Batsford aggiungendo le caratteristiche ali di farfalla al tradizionale logo.
Strano come a volte le coincidenze possono diventare intriganti, vero? ...se sono coincidenze! " I don't believe you know I was John Silver !!": ed il pirata Tony Miles , con il nero, rispose 1...a6 all'apertura di Karpov, battendolo. Aqualong my friend,don't you star away uneasy....



la combinazione nascosta

Combinazione nascosta in una variante della Grunfeld

Le combinazioni negli scacchi sono serie di mosse forzate che portano al matto o ad un vantaggio decisivo. Esse sono caratterizzate da motivi tattici (il Re indifeso, la Donna che soffre di spazio, un pezzo che si è spinto avanti e non riesce a rientrare, l'ottava traversa debole, la penetrazione dei pezzi oltre le linee nemiche, ecc) e da temi ricorrenti (lo scacco doppio, l'attacco di scoperta, l'infilata, l'inchiodature, ecc). Esse si realizzano mettendo a fuoco l’idea che individua la prima mossa della serie in funzione di tutti gli elementi analizzati.


Esiste però anche la combinazione nascosta, molto più rara delle altre ma altrettanto bella e sorprendente. Quello che segue ne è uno splendido esempio.

Difesa Grunfeld [D86]

clicca qui per seguire la partita sul diagramma

1.d4 Cf6 2.c4 g6 3.Cc3 d5 4.cxd5 Cxd5 5.e4 Cxc3 6.bxc3 Ag7 7.Ac4 c5 8.Ae3 Cc6 9.Ce2 cxd4 10.cxd4 Da5+ 11.Ad2 Da3 12.Tb1

Mossa molto potente che parte dall'idea di spingere in d5 per allontanare il Cavallo e quindi attaccare la Donna Nera con Ab4 intrappolandola.

12...0-0 Il Nero mette al sicuro il Re e rende possibile la combinazione nascosta che lo farà vincere se il Bianco insisterà nel suo piano. [
Il Nero non può prendere: 12...Cxd4 a causa di 13.Cxd4 Axd4 14.Ab5+ Rf8 (14...Ad7 15.Axd7+ Rxd7 16.Ab4 Dxa2 17.Dxd4+ Re6 18.0-0 e il Bianco vince; 14...Rd8 15.Ab4 e il Nero perde la Donna per evitare il matto, se prova a salvare la Donna prende il matto: 15...Dxa2 16.Dxd4+ Dd5 17.Dxd5+ Rc7 18.Dc5+ Rb8 19.De5# ) 15.Ah6+ Rg8 (15...Ag7 16.Dd8# ) 16.Dxd4 f6 17.Ac4+ e6 18.Dd8+ Rf7 19.Txb7+ Axb7 20.Dd7+ De7 21.Axe6# ]

13.d5 Ce5
ora il Bianco pensa di poter catturare la Donna nera. 14.Ab4

sembra davvero che la Donna nera non abbia case dove rifugiarsi.

E invece ha la mossa vincente a disposizione. La combinazione nascosta! Diciamo nascosta perchè in realtà il Nero non attacca il Bianco, non ci sono motivi e temi per identificare una combinazione.. eppure c'è una bellissima mossa che consegna la vittoria a Nero:

14...Df3!!

e se

15.gxf3
segue 15...Cxf3+ 16.Rf1 Ah3#

[Se invece 15.0-0 , segue 15...Dxe4 e il Nero non solo non perde la Donna ma guadagna un Pedone e passa in vantaggio. Vedi questa recente partita: Van der Marel,B (2229)-L'Ami,E (2295)/Groningen 2000/EXT 2002