sabato 20 aprile 2019

Il gioco degli dèi

di Paolo Maurensig


Mir Sultan Khan: “Ho capito allora che la conoscenza può essere una chiave per liberarci dalle catene dell’illusione”

 

E’ appena uscito edito da Einaudi, Il gioco degli dei , ultimo romanzo di Paolo Mausering dedicato alla vita di Mir Sultan Khan (Mittha Tawana, 1905 – Sargodha, 25 aprile 1966) , scacchista indiano naturalizzato pakistano, considerato il più forte giocatore di scacchi asiatico della sua epoca. Per quel che riguarda la sua biografia, i suoi successi e la sua carriera, purtroppo breve, rimandiamo al bellissimo articolo, ricco anche di documenti fotografici che i nostri amici del Circolo scacchistico G. Greco di Cenina  hanno pubblicato sul loro sito

Mentre per rendervi conto del suo livello di gioco, del suo stile e del fior fiore di campioni che ha incontrato con successo rimandiamo alla raccolta delle sue partite, le sue perle su http://www.chessgames.com/perl/ezsearch.pl?search=Sultan+Khan
Noi ci limiteremo a una breve nota sul romanzo di Maurensing che ancora una volta sceglie il tema degli scacchi come motivo di fondo della sua narrazione. La mole non è impegnativa, poche ore di una scorrevole lettura e si finisce; il contenuto però merita attenzione. La commistione fra verità storica e invenzione letteraria è piacevole e intensa.  Trattassi del racconto, all’apparenza semplice, che Sultan Khan, ormai vicino ai suoi ultimi giorni, fa a Norman La Motta, un corrispondente del Washington Post.
Maurensig riprende l’incontro (che fu reale), per raccontarci, a sua volta, la storia.
Scritto in modo volutamente semplice, per comunicarci la semplicità quasi spiazzante del protagonista e allo stesso tempo senza sacrificar nulla alla profondità delle sue considerazioni sugli eventi personali, esistenziali e storici che lo hanno coinvolto,   Il Gioco Degli Dèi lascia a poco a poco sul fondo gli scacchi e ci racconta tramite la vita di Mir Sultan Khan le contraddizioni dell’epoca, il colonialismo inglese, la guerra mondiale, la diversa visione del mondo e della vita della cultura orientale rispetto all’Occidente regalandoci soprattutto uno spaccato su quanto il razzismo, la discriminazione sociale, l’abuso da parte del potere possano incidere sulla vita di un uomo che nonostante tutto, è il caso del protagonista, rimane integro e coerente con i suoi principi morali, pur pagando un caro prezzo ai pregiudizi del suo tempo.
Una lettura che vale al pena di fare, un percorso di vita che vale la pena di conoscere in cui al campione di scacchi si integra l’uomo che nel pieno vortice delle sue vicissitudini scopre di aver capito che la conoscenza può essere una chiave per liberarci dalle catene dell’illusione e di questa verità ne fa tesoro.
Firenze 20 aprile 2019



Giuseppe Donzellotti